Installazione di “Urban Land Art” – Fortezza di Lucera

“Si naviga senza una direzione precisa in una società liquida, dove valori, ideali, relazioni si sono disciolti. In questo contesto, il potere e il denaro moltiplicano il loro potere attrattivo, apparendo illusoriamente come sicurezze a cui aggrapparsi nella deriva esistenziale. Allargando il cerchio di questo potere ci rendiamo conto che il primato assoluto della sfera economico-finanziaria ha provocato ‘derive’ in tutto il mondo occidentale, rendendo sempre più poveri i paesi già poveri e più voraci e individualisti i paesi ricchi” (A. M. Pecchini)

L’opera,risultato di un workshop, è stata realizzata all’interno del Festival della Letteratura Mediterranea con lo scopo di  progettare un intervento di “Urban Land Art”, impiegando esclusivamente materiali naturali, e realizzare un’opera in coerenza con il tema del Festival: Il segno ci fa umani.

Spunti progettuali, l’installazione “Derive” di Antonio Maria Pecchini e le mura della Fortezza di Lucera che fanno da fondale.

L’intervento, pensato per diventare un “segno” nella città di Lucera, ha posto l’attenzione sulle potenzialità della Fortezza nell’accogliere opere d’arte all’interno dell’area archeologica, pensando possibili scenari futuri.

 

Materiali impiegati: Canne Arundo donax e corda di canapa

Progetto e coordinamento a cura di Francesco Poli

Partecipanti al workshop:
Amerigo Biscotti, Anna Lucia de Marco, Luigi di Carlo, Marta Conte, Paola Iacobellis, Patrizia Affatato, Savino D’Apollo, Tina Cenicola, Antonio Mansueto, Stefano Fortunati, Anna Lucia Marucci, Armando bevilacqua

Con la collaborazione di:
Salvatore Lovaglio, Marco Fortunati, Luigi di Carlo
Ass. Mecenate, Ass. Z’Unica, Ass. Mediterraneo e Cultura, Combo studios

Lucera – settembre 2016