Il bambù è una graminacea come il grano e il riso. I culmi, cavi all’interno, si presentano come lunghi tubi di legno flessibili e durissimi, con una tale resistenza strutturale da sembrare un miracolo di ingegneria naturale: ancora oggi è indispensabile nella costruzione dei ponteggi e delle impalcature che, nelle città asiatiche, si innalzano in modo spettacolare per edificare i grattacieli futuristici.

Questo ci spiega il crescente impiego del bambù nella bioedilizia e il grande interesse suscitato da questa pianta. La sua versatilità pare infinita: con il legno si realizzano eleganti e durevoli parquet; le fibre sono trasformate in tessuti per capi di abbigliamento; gli estratti, che contengono sostanze benefiche, contribuiscono alla creazione di farmaci e diventano additivi preziosi per prodotti alimentari e di bellezza.

Nello svolgimento della sua ordinaria attività vitale la pianta di bambù potrebbe apportare un inestimabile contributo alla risoluzione del crescente degrado ambientale. Ecco tre considerazioni rivelatrici del suo potenziale:

– il bambù è la pianta con la crescita più rapida al mondo: la sua biomassa può raggiungere un incremento annuale fino al 30%, mentre generalmente quella degli alberi oscilla fra il 2 e il 5%;

– il bambù è una pianta pioniera che riesce a colonizzare qualsiasi tipologia di terreno e a coprire rapidamente grandi superfici. Lo sviluppo contemporaneo della sua fitta rete di rizomi esercita inoltre un forte potere stabilizzante sul terreno che li ospita;

– il bambù emette, a pari condizioni ambientali, il 35% di ossigeno in più rispetto alle piante arboree, e riesce ad assorbire anidride carbonica in misura quattro volte superiore.

Per altre informazioni relative il bambù:

http://www.aracneeditrice.it/pdf/2325.pdf

 

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