La tecnica costruttiva mattone di terra cruda essiccato al sole è, tra le tecniche costruttive che adoperano la terra cruda come materiale base, quella maggiormente diffusa nel mondo. Il mattone crudo è più frequentemente indicato con la parola spagnola Adobe, la cui origine deve essere ricercata nel termine arabo tub (al-tub): “mattone di fango crudo”. La produzione dell’adobe rappresenta uno dei più semplici processi produttivi di materiali da costruzione. La storia, la geografia, e le tecniche di produzione dell’Adobe mostrano molte varianti che possono essere sostanzialmente raggruppate in tre categorie:

  • Adobe plasmati a mano;
  • Adobe prodotti manualmente o meccanicamente con l’ausilio di stampi di legno o metallo;
  • Adobe prodotti per estrusione.

In generale l’Adobe è prodotto con un impasto di terra, acqua e paglia, mescolati in proporzione che dipendono dalle caratteristiche fisico-chimiche della terra utilizzata. La terra deve essere innanzi tutto una terra derivata da scavi a profondità normalmente superiori a 40-50 cm, al di sotto ciò dello strato contenente materiale organico (la presenza di tali elementi potrebbe condurre a fenomeni di tipo biologico imputridendo e riducendo la stabilità di porzioni dell’Adobe). L’aggiunta della paglia alla terra serve a creare una struttura fibrosa pluridirezionale, che contribuisce a ridurre il ritiro e le fessurazioni da esso indotta. Le fibre vegetali permettono inoltre di accelerare il processo di essiccazione favorendo un miglior drenaggio dell’umidità verso l’esterno attraverso i loro canali, alleggeriscono il materiale ed esaltano le sue proprietà termoisolanti.

La composizione granulometrica della terra, per la preparazione dell’Adobe, deve essere tale da poter ottenere dei mattoni sufficientemente compatti e resistenti mentre la consistenza deve conferire all’impasto una adeguata lavorabilità. Indicazioni di massima sulla granulometria:

  • 15-20 % di argilla,
  •  10-30 % di limo,
  • 50-75 % sabbia-ghiaia.

Queste percentuali possono variare in quanto le caratteristiche delle terre non sono uniformi in una stessa zona di estrazione. La paglia, tagliata in steli lunghi non più del lato più corto del mattone si aggiunge in percentuale variabile sino al 3%.

La prima fase della produzione dell’Adobe è la umidificazione della terra per ottenere la giusta plasticità, successivamente si aggiunge la paglia e si mescola per ottenere un impasto uniforme della consistenza di un pongo. Raggiunto il desiderato grado di omogeneità si passa alla produzione dei blocchi.

Lo stampo può essere singolo oppure multiplo, in legno o in acciaio e le sue dimensioni sono variabili a seconda della lavorazione da fare e della tradizione locale. Per evitare che l’Adobe rimanga attaccato alle pareti dello stampo è consigliabile che questo venga immerso in acqua prima di ogni sformatura. La forma dei blocchi avviene riempiendo lo stampo e comprimendo l’impasto contro le sue pareti per formare gli spigoli ed eliminare ogni cavità che si possono venire a formare tra uno strato ed un altro, si livella la superficie per eliminare il materiale in eccesso, si sfila lo stampo e si lasciano essiccare. Dopo qualche giorno, quando sarà possibile maneggiarlo senza che si deformi, esso verrà voltato e poggiato di taglio per una essiccazione uniforme su tutte le facce del mattone. La completa essiccazione dell’Adobe può richiedere diversi giorni a seconda delle condizioni atmosferiche e il grado di umidità iniziale del mattone.